Disegno di Enrique Breccia

Realizzato in china di ferro

 

 

 

In 99 pezzi limitati per la piccola altezza 32cm.

9/9 pezzi limitati per la grande altezza m.1,93

 

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Las creaciones de Giulio Pellegrini testo di Enrique Breccia

 

El talento creativo – hablo del verdadero porque hoy hay mucha impostura disfrazada de creación - es difícil de encontrar pero muy fácil de describir. Talento creativo tiene en abundancia Giulio Pellegrini y lo demuestra en sus esculturas de acero que él describe como hechas con “tinta de hierro”. Este artista único y singular, mezcla de dibujante y escultor, hace realidad el viejo dicho que dice que para hacer una escultura, sólo hace falta “sacar todo lo que sobra”. Eso es exactamente lo que hace Giulio, saca de la chapa de acero todo lo que sobra y construye una imagen donde el vacío tiene tanta importancia como los arabescos de metal. Sus maravillosas creaciones metálicas nos permiten ver a través de ellas, y así el fondo es utilizado por el artista como un elemento más, como si tallara el aire. Giulio se define a sí mismo como un artesano y yo creo que es verdad, siempre y cuando aceptemos que también Miguel Ángel era un artesano que mediante el duro trabajo manual creaba belleza.

Artesano o artista, tanto dá, porque lo verdaderamente importante es que usando el acero y el aire, Giulio Pellegrini nos maravilla con sus extraordinarias creaciones  plenas de armonía y de belleza; o sea, plenas de trascendencia.

Il talento creativo – parlo di quello vero perchè oggi c’è molta impostura camuffata da creatività – è difficile da incontrare però molto facile da descrivere. Talento creativo ne ha in abbondanza Giulio Pellegrini e lo dimostra nelle sue sculture di acciaio che descrive come fatte con china di ferro. Questo artista unico, un insieme di disegnatore e scultore, rende vero il vecchio detto “che per fare una scultura basta togliere quello che c'é in più”. Questo è esattamente quello che fa Giulio, toglie dalla lamina di acciaio tutto quello che non serve e costruisce un' immagine dove il vuoto ha tanta importanza come un arabesco di metallo. Le sue meravigliose creazioni metalliche ci permettono di vedere attraverso di loro perchè il maestro “scolpisce lo spazio” rilasciando al vuoto un' entità concreta, e così fa in modo che il contorno che delinea l’opera sia come un elemento in più. Giulio si definisce un artigiano e io credo che questo sia vero, se accettiamo che lo furono anche i grandi scultori che lo precedettero, che mediante il lavoro manuale, con pochi strumenti e molto genio furono capaci di trasformare il marmo, il legno o il metallo in una bellezza viva e latente.

Artigiano o artista, non fa differenza, perché la cosa importante è che usando l’acciaio e lo spazio Giulio Pellegrini ci meraviglia con le sue straordinarie creazioni piene di armonia e di bellezza; ossia piene di trascendenza.